Revisione macchine agricole: cosa è successo?

A distanza di due anni dalla sua entrata in vigore, ancora tutto tace.

La revisione delle macchine agricole, è una storia iniziata ufficialmente con la Legge di stabilità del 2012, risultato della normativa contenuta nel Codice della strada riguardante il procedimento di revisione.

Nel gennaio 2013, per effetto del Decreto Sviluppo – DL 179 dell’ottobre 2012 convertito in legge il 31 dicembre dello stesso anno – una modifica dell’articolo 111* del Codice della strada rende la revisione delle macchine agricole immatricolate OBBLIGATORIA a partire dal primo gennaio 2014.

Successivamente, proroga sposta l’entrata in vigore del procedimento al primo gennaio 2015.

*La modifica al comma 1 dell’articolo 111 del Nuovo codice della strada – DL 285 dell’aprile 1992 – stabilisce che “al fine di garantire adeguati livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro e nella circolazione stradale, il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali con decreto da adottare entro e non oltre il 31 dicembre 2013 (termine bucato e spostato con successiva proroga al 30 giugno 2014, Ndr), dispone la revisione obbligatoria delle macchine agricole soggette ad immatricolazione a norma dell’articolo 110, al fine di accertarne lo stato di efficienza e la permanenza dei requisiti minimi di idoneità per la sicurezza della circolazione”.

Revisione macchine agricole: Il primo decreto

Il primo decreto attuativo, emanato poi il 20 maggio 2015 e prodotto di concerto tra ministero dei Trasporti e delle telecomunicazioni (Mit) e ministero delle Politiche agricole e forestali (Mipaaf), dispone:

  • L’avvio delle procedimento in data 31 dicembre 2015;
  • La periodicità quinquennale della revisione;
  • Uno scadenziario dei controlli per i trattori agricoli (la cui revisione è prevista a partire da gennaio 2016, mentre per le macchine agricole operatrici si parla di gennaio 2018) che fissa al 31 dicembre 2017 la data entro cui i trattori agricoli immatricolati prima del dicembre 1973 dovranno andare a revisione.

Revisione macchine agricole: Nuovo VS Vecchio

Ad aumentare il carattere di urgenza legato alla messa in moto del provvedimento di revisione, un’indagine di FederUnacoma, ancora in fase di completamento e realizzata per valutare il peso dell’usato sul mercato complessivo delle macchine agricole nazionale, rivela come, analizzando il volume di trattrici venduto nel 2016, l’usato con 27.946 unità vendute superi nettamente il nuovo – che, come è noto, è fermo a 18.341 unità.

L’età media dell’usato oggetto di compravendita, e qui il punto dolente, è di poco inferiore ai vent’anni anche se, come osservato dall’indagine basata sui passaggi di proprietà registrati presso il ministero dei trasporti, riguarda maggiormente le fasce di bassa potenza.

La scelta degli agricoltori per quanto riguarda gli specializzati e le trattrici convenzionali al di sopra dei 100 cavalli ricade maggiormente su mezzi di nuova produzione.

Revisione macchine agricole: Cosa succederà in futuro?

Focalizzandoci sulla situazione attuale, tutto si ferma al maggio 2016 con l’invio da parte di Vitelli al suo gabinetto di una lettera nella quale vengono espresse perplessità sulla richiesta di concerto avanzata dal Mipaaf (Ministrero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali).

Mipaaf che, chiuso in silenzio stampa, fa sapere dall’ufficio Disr III, a mezzo mail per voce del funzionario tecnico Mario Fargnoli, che “al momento non vi sono novità in merito“. Promette però di dare notizie non appena saranno disponibili nuovi elementi sulla questione.

Al momento non rimane che aspettare e riflettere su una situazione nazionale che vede da un lato un parco macchine tra i più vecchi d’Europa (sono 1 milione e 600 mila i mezzi con età superiore ai 20 anni di cui 668 mila privi di strutture di protezione in caso di ribaltamento e un milione e 100 mila trattrici sprovviste di cinture di sicurezza) e dall’altro un procedimento di revisione, che dovrebbe riguardare circa due milioni e mezzo di trattori, immerso nelle sabbie mobili.

Completano il quadro un’Europa che avanza, sul nuovo, richieste sempre più stringenti in termini di sicurezza e tutela ambientale e la carenza di vere politiche di sostegno utili a promuovere lo svecchiamento del parco macchine senza gravare eccessivamente sul reddito degli agricoltori.

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